Lo Stabia continua a perdere, ma contro il Matera dell’eterno rivale Auteri, delude soprattutto sul piano del gioco, latitante a dispetto di quello efficace degli avversari, che conquistano allo scadere del recupero al Menti l’intera posta in palio.
Il tecnico Carboni, messo in discussione dai risultati e dal gioco espressi finora, non potendo disporre per infortunio di Atanasov e Morero in difesa e per squalifica di Capodaglio a centrocampo si affida ad uno schieramento offensivo, apparso però poco equilibrato per la presenza di soli due centrocampisti e ballerino in difesa con la conferma di Allievi come centrale e i rientri di Camigliano e Liviero con le consuete presenze di Cancellotti e del portiere Russo.
A centrocampo Carboni schiera Matute e Mastalli, escludendo Esposito, Izzillo e Salvi, e in fase offensiva ben quattro elementi, Marotta e Lisi sugli esterni e Paponi e Ripa come punte centrali, insomma un modulo elastico, un 4 2 4 più che un 4 4 2, che ha sofferto a centrocampo la supremazia del gioco di Auteri.
Nel primo tempo dopo pochi minuti il Matera si fa pericoloso e lo Stabia riesce a segnare, sfruttando la solita buona giocata sulla fascia di Lisi, facilitante il tiro di Marotta, che in piena area trafigge Tozzo. Il Matera però non si scompone e dopo un bel tiro di Mastalli da fuori respinto da Tozzo, comincia a conquistare il predominio del gioco e a rendersi pericoloso in fase di attacco. La squadra di Carboni va letteralmente in bambola sulla splendida azione del pareggio degli ospiti, che sull’asse Casoli Negro, costruisce una spettacolare giocata per Carretta, che viene anticipato da Liviero, il quale deposita però la palla nella sua porta.

Foto LaPresse/ Cafaro Gerardo
Il Matera mantiene il pallino del gioco anche dopo il pareggio, costringendo Matute a farsi in quattro a centrocampo, dove si avverte l’assenza di un regista che favorisca l’impostazione della manovra, che infatti latita sulla sponda stabiese, almeno fino alle fine del tempo.
Nella ripresa lo Stabia prova a fare qualcosa in più e riesce a costruire alcune azioni importanti in fase offensiva, trovando pure una rete con Ripa, annullata da un’ambigua segnalazione arbitrale e fallendola clamorosamente con un colpo di testa di Allievi, ma non convincono le tre sostituzioni decise da Carboni, come già accaduto in un paio delle quattro gare precedenti. Il tecnico stabiese decide di rafforzare il centrocampo con Izzillo, sacrificando però Marotta, il migliore dello Stabia non solo per il gol realizzato e di inserire troppo tardi Kanoutè per Paponi e Cutolo per Lisi, cambiando nuovamente modulo e costruendo troppo poco rispetto all’importanza di vincere un confronto davvero molto importante per conquistare la posizione più utile a disputare i play-off promozione.
La rete di Carretta in pieno recupero è favorita da un’altra respinta infelice di Russo, che ripete l’errore visto a Lecce, ma anche in altre circostanze ed è comunque la logica conclusione dell’ennesima partita pessima dello Stabia, che nel 2017 in casa non ha mai vinto e che contro avversari forti e ben allenati come quelli del Matera avrebbe dovuto assumere atteggiamenti tattici, motivazionali e di temperamento completamenti diversi.
Il bilancio della nuova gestione tecnica è molto modesto, appena cinque punti in cinque partite, undici reti incassate e nessuna vittoria interna, ma soprattutto c’è stata una netta involuzione sul piano della manifestazione del gioco offensivo, fatto di possesso palla e di manovre avvolgenti, ammirato molto spesso con il precedente tecnico, Gaetano Fontana, il quale a questo punto potrebbe essere richiamato dal presidente Manniello in panchina, nonostante gli errori commessi in alcune gare importanti. Gli stessi tifosi stabiesi sono stanchi di assistere a partite deludenti da parte della squadra e di dover fischiare e contestare la stessa al Menti a fine partita, ormai da diversi mesi e quindi la società è chiamata a prendere decisioni importanti per favorire il miglior piazzamento possibile dello Stabia nella zona play-off e soprattutto la possibilità di disputare nel modo più adeguato gli stessi spareggi di fine campionato.
Tabellino