Questo assurdo pareggio nel derby con l’Ischia ricorda nel punteggio una sfida di calcetto o di biliardino e aggrava la situazione dello Stabia, che riesce nella triste impresa di farsi recuperare il doppio vantaggio per ben tre volte, ottenendo per la prima volta nella sua storia il risultato di 5 a 5.
Zavettieri ha scelto come modulo il 4 3 3, inserendo De Risio a centrocampo e spostando Arcidiacono in attacco assieme a Gomez e Nicastro, tenendo il recuperato Cancellotti in panchina, anche dopo i cambi decisi nella ripresa. La gara è iniziata subito con un’occasione sprecata da Biccio di testa su assist di Contessa, che poi si ripete poco dopo con una bel traversone per la felice e fortunata deviazione di Nicastro, che sblocca una gara che vedrà per ben dieci volte finire una palla oltre la linea delle porte. Passano pochissimi minuti e l’Ischia pareggia con il migliore in campo quel Kanoutè, che anche nella ripresa farà impazzire letteralmente la difesa stabiese, il quale infila la porta in un’azione di rimessa, sfruttando gli errori dei centrocampisti e la disattenzione di Polak.
Il nuovo vantaggio stabiese è frutto invece di una grande giocata di Biccio, che si libera benissimo del difensore e conclude con un gran tiro che si insacca alla sinistra di Iuliano. Quando Nicastro trova il terzo gol sugli sviluppi di un angolo la gara sembra ormai segnata nettamente a favore dello Stabia, ma un rigore per l’Ischia, realizzato da Mancino, la riapre a metà primo tempo, con lo Stabia che continua ad attaccare insistentemente, anche perché la difesa isolana non appare certamente irresistibile soprattutto sui calci dalla bandierina. Infatti Migliorini, che aveva favorito anche il terzo gol di Nicastro, attirando a sé l’attenzione dei difensori, costretti per tenerlo alle maniere forti, riesce a segnare di testa la quarta rete stabiese, pur subendo una netta trattenuta in area di rigore. Anche questa volta però l’Ischia reagisce e riesce a trovare il gol con l’inserimento del numero due Florio in fase offensiva, chiudendo uno scoppiettante primo tempo sul risultato di 4 a 3 per lo Stabia. Quando però si segna così tanto, quasi sempre i demeriti delle difese sono evidenti e questa gara ricorda più una sfida tra dilettanti, che un campionato professionistico.
Nella ripresa lo Stabia avrebbe potuto dilagare, se Nicastro non avesse fallito la tripletta con un sinistro orribile da ottima posizione e se dopo la bella conclusione di Obodo, che realizza la quinta rete della squadra, la prima personale con la maglia stabiese, Gomez non fosse stato fermato prima da una clamorosa traversa e poi da una grande parata del portiere ischitano. Bisogna però considerare la forza dell’attaccante coulered dell’Ischia, quel Kanoutè, che oggi sembrava quasi Weah, sul quale sarebbe stato lecito attendersi maggiore attenzione anche da parte del tecnico, che ancora una volta non convince nei cambi, come era successo a Benevento, ma anche in altre occasioni. Infatti non si capisce perché Zavettieri non abbia inserito Cancellotti o un altro calciatore difensivo per raddoppiare la marcatura sull’attaccante ischitano, optando invece per Bombagi al posto di Nicastro, Celin per Gomez e Vella per Arcidiacono, non modificando per nulla l’assetto della difesa, apparsa clamorosamente in affanno. Un altro atteggiamento gravissimo, che una squadra come lo Stabia non si può assolutamente permettere, si è palesato nel finale, quando l’undici di Zavettieri si è rilassato, pensando di aver già vinto e subendo invece prima la rete da Patti, un altro difensore e poi addirittura il pareggio con una deviazione nella sua porta di Romeo, oggi inguardabile come tutti i colleghi di reparto, compreso un irriconoscibile e a tratti irritante Polito, che in porta ha ricordato i peggiori portieri dell’ultima disastrosa stagione in serie B. Insomma lo Stabia è riuscito nella triste impresa di concludere la gara con un altro pareggio, il quinto consecutivo, ma questo è talmente disastroso e rocambolesco da far male molto di più di una semplice sconfitta.
Alla fine i cori di scherno e i fischi sono talmente meritati da non provocare nessuna reazione da parte della squadra e del tecnico, che li accettano nella consapevolezza di aver fatto una figuraccia, al cospetto di un pubblico, che anche se non è numeroso come le stagioni precedenti, non merita di subire tali nefandezze sportive da parte della propria squadra del cuore. Per questo motivo anche il presidente Manniello farebbe bene a riflettere bene prima di prendere provvedimenti sfavorevoli ai tifosi come la chiusura di un settore e piuttosto sarebbe il caso di fare la voce grossa con la squadra e il tecnico, prima ancora di trovare il modo di far polemica con i direttori di gara e la stessa federazione, oltre che con gli stessi sostenitori della sua squadra.
Il tabellino
05/12/2015
Juve Stabia: 1 Polito, 2 Romeo, 3 Contessa, 4 Obodo, 5 Polak, 6 Migliorini, 7 De Risio, 8 Favasuli, 9 Gomez (38′ st 20 Celin), 10 Arcidiacono (43′ st 19 Vella), 11 Nicastro (21′ st 18 Bombagi). A disposizione: 12 Modesti, 13 Carillo, 14 Mileto, 15 Elefante, 16 Cancellotti, 17 Carrotta, 21 Caserta, 23 Gatto. All. Nunzio Zavettieri
Ischia Isolaverde: 1 Iuliano, 2 Florio (35′ st 17 Porcino), 3 Bruno, 4 Patti, 5 Moracci, 6 Izzillo (47′ st 19 Palma), 7 Armeno, 8 Calamai, 9 Orlando (11′ st 18 Manna), 10 Mancino, 11 Kanoute. A disposizione: 12 Mirarco, 13 Guarino, 14 Savi, 15 Bargiggia, 16 Meduri. All. Leonardo Bitetto
Arbitro: Davide Andreini della sez. AIA di Forlì
Assistenti: Orlando Pagnotta della sez. AIA di Nocera Inferiore e Manuel Rabilotta della sez. AIA di Sala Consilina
Marcatori: 3′ pt e 23′ pt Nicastro (JS), 5′ pt Kanoute (I), 10′ pt Arcidiacono (JS), 32′ pt rig. Mancino (I), 38′ pt Migliorini (JS), 46′ pt Florio (I), 7′ st Obodo (JS), 42′ st Patti (I), 44′ st aut. Romeo (JS)
Ammoniti: Contessa (JS), Polito (JS), Mancino (I)
Angoli: Juve Stabia 6, Ischia Isolaverde 5
Recuperi: 2′ pt, 3′ st
Note: spettatori paganti 962 (136 per il progetto scuole), per un incasso totale di € 9.070