Buona visione
Lo Stabia gioca sabato una gara speciale per alcuni motivi, perchè si affrontano due squadre che possono vantare ben otto titoli nazionali, perchè sono le uniche due che hanno nel loro nome un suffisso, perchè affrontando ancora Simone Tiribocchi, si rievocano i fantasmi della finale play-off, persa ad Avellino nel 1999. La Pro Vercelli ha vinto il suo ultimo scudetto nel lontanissimo 1922, mentre lo Stabia nel meno vetusto 1945 ha conquistato un titolo nazionale, ancora non riconosciuto dalla federazione nonostante gli sforzi dell’associazione StabiAmore. L’eliminazione della Juve dalla splendida parola Stabia, con il ritorno alle origini, secondo le ultime notizie dovrebbe essere sancita da un nuovo referendum dopo quello non riconosciuto del 2010, mentre a Vercelli sono sempre stati Pro e mai senza. La formazione stabiese non dovrà temere solo il bomber Tiribocchi, detto il tir, protagonista da tre lustri in tutte le categorie, ma anche l’estro di un certo Gaetano Caridi, autore di stagioni importanti in B specie col Novara, oltre la forza di un collettivo, che la scorsa stagione ha saputo imporsi negli spareggi di Lega Pro.
Si giocherà sul campo di Piacenza, un piccolo vantaggio per la squadra di Braglia, che festeggia sabato un altro traguardo storico per lui e lo Stabia, raggiungendo le 100 panchine a Castellammare, ma che dovrà fare a meno dell’infortunato Zito e dello squalificato Baldanzeddu. Il modulo dovrebbe essere ancora il 4 3 3 con il recupero di Seculin, Gorzegno e Caserta e la conferma in attacco di Mbakogu, Acosty ed Erpen, con qualche dubbio in difesa e a metà campo, ma con la consapevolezza di poter ripetere le gare col Grosseto e il Padova e staccare quindi la Pro Vercelli, reduce dalla batosta di Cittadella, ma con gli stessi punti della Juve Stabia in classifica.