Lo Stabia e il Torino nel ricordo di Romeo Menti si rispettano sugli spalti ed in campo, impattando una gara piuttosto noiosa. Nel primo tempo la squadra stabiese ha provato a fare la partita, sfiorando la marcatura in almeno tre circostanze prima del sigillo di Sau, che provava a vivacizzare il match, che i due tecnici avevano preparato, rivoluzionando le rispettive formazioni dopo le ultime deludenti prestazioni con l’Ascoli e il Verona. Infatti Braglia dopo non aver neppure convocato gli appannati Raimondi e Mbakogu, ha voluto reinventare il centrocampo con il recupero in extremis di Erpen e il ripescaggio di Di Tacchio con i soli Zito e Mezavilla confermati nel reparto e ha schierato la stessa difesa di Ascoli, con il ritorno però del duo Danilevicius e Sau in avanti. Ventura invece dopo la batosta interna di lunedì sera ha spostato sulla corsia laterale il nazionale Ogbonna, schierando Pratali e Glik centrali, e ha escluso Bianchi e Antenucci dal reparto offensivo, per far posto a Sgrigna e Meggiorini con Surraco sull’esterno, che ha disputato una buona gara. Il Torino ha attuato una tattica difensiva non da capolista, esasperando il possesso palla tra i centrali difensivi per cercare di abbassare i ritmi della gara e far uscire lo Stabia, che rinunciando al pressing sugli stessi ha finito per favorire una melina che è diventata stucchevole oltre misura. Dopo il gol di Sau il Torino è stato costretto ad attaccare e sulla seconda azione utile ha trovato il pari con un colpo di testa di Sgrigna, favorito da una dormita generale della difesa, Colombi compreso. Nella ripresa lo Stabia è calato di intensità, favorendo la tattica del Torino, che non ha cercato però il raddoppio, accontentantosi del pari, dimostrando che non perdere a Castellammare è comunque un risultato importante anche per una capolista blasonatissima come il Torino.
Mar 17