Le partite di oggi ti fanno capire perchè il calcio è lo sport più bello ed emozionante del mondo e perchè lo Stabia è una squadra da amare sempre e comunque. Stasera nell’anticipo contro il Crotone non ha giocato bene, ma alla fine è riuscita a strappare comunque un pareggio che ha il sapore dolce di una vittoria. Con le assenze numerose e pesanti di Colombi, Molinari, Scognamiglio, Baldanzeddu e quella di Zito sulla corsia laterale, Braglia ha dovunto reinventare il pacchetto arretrato, stravolgendo anche i meccanismi del centrocampo che stasera ha dovuto subire la determinazione di un Crotone arrabbiato dopo 4 sconfitte consecutive e ben messo in campo dal nuovo tecnico Drago. In effetti Braglia ha voluto affidarsi all’esperienza di Mezavilla al centro della difesa, privando però il centrocampo del suo dinamico contributo e causando molti problemi alla squadra specie nel primo tempo. Il Crotone ha fatto la classica partita della squadra che deve salvarsi, affidandosi a Caetano Calil per alcune ripartenze che sono state devastanti per la difesa lacunosa dello Stabia di oggi e perdendo tempo in tutti i modi possibili, innervosendo il pubblico senza mai subire rimproveri da un arbitro che ha tollerato e molto il loro gioco ostruzionistico. Se fosse confermato dalle immagini anche un clamoroso fallo di mani in area calabrese si tratterebe dell’ennesimo torto arbitrale subito dallo Stabia, che comunque stasera non ha giocato come nelle precedenti gare. Nonostante tutto prima un generoso zar con un efficace colpo di testa e poi il solito Sau sono riusciti in un finale al cardiopalma a raddrizzare una partita, che sembrava ormai perduta. Le sostituzioni di Danucci, De Bode e Erpen con Raimondi, Biraghi e Tarantino hanno portato nuova linfa ad una squadra apparsa abulica e evanescente per quasi tutta la gara, e possiamo dire che il pari di stasera è un punto guadagnato nell’ottica della salvezza, che deve rimanere ancora l’obiettivo principale di questa stagione. Per questo bisogna chiudere bene il mercato di gennaio, che sta distraendo i calciatori e forse anche le scelte dell’allenatore.
Gen 27